Il Training Autogeno di Schultz (TA) e’ una tecnica nata agli inizi del ‘900 e definita dal suo creatore come un “metodo di autodistensione da concentrazione psichica”. Consiste in una serie di esercizi in cui la persona si focalizza su diverse zone corporee.
Training significa “allenamento” e “autogeno “ indica che è “autogenerato”. Rispetto a metodi quali l’ipnosi, qui il praticante ha un ruolo molto più indipendente. Una volta che gli esercizi di concentrazione psichica sono stati imparati con un Trainer si possono replicare autonomamente.
In un primo momento il T.A. fu concepito come parte integrante della psicoterapia bionomica, e comprendeva, oltre che gli esercizi orientati sul soma, anche quelli del ciclo superiore orientati sulla psiche.
Furono soprattutto gli allievi di Schultz che ne ampliarono lo sviluppo come pura tecnica psico-corporea e la applicarono non solo in caso di patologia, ma anche come strumento di prevenzione in ambito non-clinico (preparazione delle partorienti, nella psicologia del lavoro, dello sport e scolastica).
Meccanismi d’azione del TA
Durante la sua attività clinica di psichiatra, Schultz si era accorto che tutti i soggetti ipnotizzati riferivano regolarmente di avere sperimentato due precise sensazioni: la pesantezza e il calore. La prima è l’espressione di una distensione muscolare, mentre la seconda deriva dalla distensione dei vasi sanguigni. Così Schultz decise di partire da queste due sensazioni per elaborare il T.A.
Il TA non si limita a regolare l’attivita’ di singoli apparati, ma riesce a produrre uno stato di distensione che coinvolge l’intero organismo. Infatti e’ in grado di influenzare sistemi interagenti quali il sistema muscolare, l’apparato respiratorio e il sistema cardiovascolare e neurovegetativo, e questi a loro volta comunicano anche con il Sistema Nervoso Centrale, soprattutto a livello della Formazione Reticolare che controlla molteplici funzioni dell’organismo. Il T.A. insomma consente di creare le condizioni psicofisiologiche proprie di altri stati suggestivi, cioè una sorta di deconnessione globale.
Schultz individuò un gruppo di specifici esercizi di concentrazione e li collocò in una particolare sequenza allo scopo di produrre modificazioni organiche esattamente opposte a quelle prodotte dallo stress.
All’inizio il praticante ha necessità di un impegno intenzionale per realizzare i vari step dell’allenamento che portano alla distensione, ma la pratica regolare porta poi a produrre in modo spontaneo, le modificazioni fisiologiche tipiche dello stato di rilassamento, come se si trattasse di veri e propri riflessi. Molti riferiscono che bastano poche settimane per far si che le sensazioni di benessere e di tranquillità arrivino da sole, senza che si debba far niente.
I benefici che derivano dalla pratica del T.A.
Il TA agisce non solo rallentando la reattività dell’individuo, ma anche normalizzandola consentendo un più facile recupero di energie e risorse psicofisiche.
Un fenomeno fisiologico legato al rilassamento muscolare è il fatto che si associa alla messa a riposo dell’organismo e per questo favorisce il sonno. Un breve esercizio di TA è una forma di autoinduzione ipnotica che potrebbe addirittura sostituire una o due ore di sonno.
Inoltre lo stato fisico di rilassamento muscolare induce ad assumere un atteggiamento passivo e una disposizione mentale all’interiorizzazione. Pertanto la distensione corporea ottenuta con il T.A. genera una corrispondente distensione psichica. Non dimentichiamo che corpo e mente non agiscono in modo indipendente, ma stanno in un rapporto di influenza reciproca e costante.
Un altro aspetto positivo del TA, è che tale tecnica prevalentemente concentrata sul corpo, aiuta l’individuo a divenire capace di ascolto e gestione intenzionale delle proprie funzioni organiche, lo rende più introspettivo e consapevole di sé anche al di fuori della seduta.
Infine il TA influenza il livello di attenzione e la percezione del dolore fisico, grazie alla calma e alla tranquillizzazione che riesce a indurre nella persona sofferente. Non interviene cancellando la fonte del dolore, ma aiuta il soggetto a percepirlo meno intenso, mitigando le componenti affettive di paura e ansia che invece intensificano la percezione dolorifica.
Possibili usi del TA ed eventuali controindicazioni
Sebbene il TA permetta di normalizzare l’ unità psico-corporea e di scaricare l’ansia e le tensioni legate allo stress della vita quotidiana, questo non significa che l’uso di tale tecnica possa eliminare tutti i vissuti negativi collegati alle difficoltà cui andiamo incontro ogni giorno della nostra esistenza. Certamente ci aiuterà ad affrontare meglio le situazioni problematiche con comportamenti più utili, ma il suo scopo è limitato e non include la ristrutturazione profonda della personalita’ che è l’obiettivo di una psicoterapia.
In generale il TA e’ indicato per coloro che si trovano a dover affrontare situazioni particolarmente stressanti, quali per esempio un sovraccarico lavorativo prolungato, una gara importante o un esame.
Puo’ anche aiutare a migliorare le proprie prestazioni fisiche , il rendimento professionale e l’efficienza mentale.
E’ utile a gestire meglio stati d’ansia e disturbi a forte componente ansiosa quali gli stati di panico, la balbuzie, il disturbo ossessivo compulsivo, alterazioni del sonno, disturbi gastrointestinali e cardiaci, cefalea da tensione, stati dolorosi.
Infine il Training Autogeno, può svolgere alcune funzioni importanti durante la gravidanza, durante il parto e poi nel periodo successivo. Il suo uso permette di:
- ridurre i disturbi della gravidanza che hanno una componente psicologica (es. insonnia, irritabilità, nausea, vomito, stanchezza e dolori tensivi, stitichezza, anomalie del respiro del battito cardiaco da ansia, sbalzi di pressione,)
- attenuare le oscillazioni degli stati emotivi e di umore che accompagnano spesso la futura mamma durante la gravidanza
- prevenire alcuni disturbi dopo la nascita del bambino quali normali disturbi d’ ansia di breve durata detti baby blues (si manifestano nel 70% dei casi) con crisi di pianto apparentemente immotivato, irritabilità e, inquietudine e la depressione post-partum. Questa colpisce circa il 10% delle donne entro i primi 4-5 giorni dopo il parto e può durare anche fino ad un anno. In una mamma su mille si accompagna a vere e proprie forme di psicosi. In questi casi, oltre ai sintomi tipici della depressione grave, possono esserci pianto inconsulto, disinteresse per il bambino, paura di far male al bambino o a se stessa, confusione ecc.
- imparare a gestire il dispendio energetico per non stancarsi in eccesso in gravidanza e rispondere meglio ai maggiori bisogni di energia richiesti dal puerperio e in tutto il primo periodo dopo la nascita del bambino.
Comunque in alcune situazioni occorre applicare con cautela il TA di Schultz, per esempio quando ci sia una qualche condizione fisica che può invalidarne l’azione o quando il training potrebbe interferire con una malattia gia’ in atto. A volte ci si può limitare ad apportare modifiche al protocollo standard o omettere alcune fasi.
Invece, in presenza di ritardo mentale, di un grave disturbo psichico in stato di scompenso, o ancora quando il paziente soffra di gravi patologie mediche (infarto, ipertensione grave su base organica ecc). il TA è da evitare. Pertanto, prima di procedere al training occorre una valutazione dell’idoneità psico-fisica del soggetto per evidenziare eventuali controindicazioni.
L’apprendimento della tecnica, può essere individuale o in gruppo. Di solito occorrono 8-10 incontri con cadenza settimanale per familiarizzarsi con gli aspetti teorici e apprendere gli esercizi standard.
I sei esercizi di base del T.A.
Si è già detto che il TA si realizza attraverso una serie di esercizi di concentrazione sulle varie parti del corpo. Durante tali esercizi l’individuo ripete mentalmente determinate formule per generare la distensione di specifiche zone corporee. Già i primi 4 esercizi della sequenza consentono di acquisire uno stato di calma progressivamente sempre più profondo e di ridurre l’interferenza di eventuali pensieri disturbanti.
Il primo esercizio del TA è quello della pesantezza, il cui scopo è distendere la muscolatura scheletrica, nello specifico i muscoli striati e lisci . Il nome deriva dal fatto che quando un muscolo è completamente disteso viene percepito come pesante.
Il soggetto è indotto a immaginare che il suo corpo diventi pesante partendo dal braccio (destro o sinistro se il soggetto è mancino) e poi generalizzando la sensazione di pesantezza a tutte le altre parti del corpo.
La formula auto suggestiva che il soggetto si ripeterà interiormente è: “il mio braccio destro/sinistro è pesante”.
Il secondo esercizio è quello del calore e mira al rilassamento del sistema vascolare . Si vuole ottenere una reale vasodilatazione periferica (con aumento del flusso sanguigno nella muscolatura della zona interessata) immaginando che il proprio corpo diventi caldo
L’induzione del calore, come per la pesantezza, avviene con la formula “il mio braccio dal braccio destro/sinistro è caldo” e poi viene generalizzato a tutto il corpo.
Il terzo esercizio è quello del cuore e ha l’ obiettivo di consolidare lo stato di calma e rilassamento regolarizzando il ritmo dell’attività cardiaca. Non dimentichiamo che tale attività è molto influenzata da fattori psichici ed emozionali ecco perché è utile per ridurre l’intensità delle emozioni. In questa fase occorre ripetersi mentalmente la formula “il mio cuore batte calmo e regolare”.
Il quarto esercizio è quello del respiro. e mira a rendere la respirazione piu’ profonda e spontanea, simile a quella tipica del sonno. La formula corrispondente è: “il mio respiro e’ calmo e regolare”.
Nel quinto esercizio ci si concentra sul plesso solare. Si vuole conseguire la distensione degli organi addominali grazie al rilassamento della struttura nervosa ad essi collegata che si colloca tra lo stomaco e la colonna vertebrale al di sotto del diaframma. La formula da ripetere è: “Il mio plesso solare e’ piacevolmente caldo”.
Il sesto e ultimo esercizio è quello della fronte, tramite il quale si vuole produrre il rilassamento e la distensione della testa inducendo una vasocostrizione dal piacevole effetto calmante. La formula prevista è: “la mia fronte e’ piacevolmente fresca”.
Quando si è raggiunto un buon grado di allenamento, la distensione fisica avviene in modo piu’ spontaneo e ai sei esercizi standard si possono aggiungere i cosiddetti “proponimenti” ossia nuove formulazioni, costruite su misura per ogni individuo, utili a rinforzare la volontà della persona di modificare suoi comportamenti o reazioni inadeguate.
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